PER NON DIMENTICARE
Con l’approssimarsi del 2015, anno in cui ricorre il 100° Anniversario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, abbiamo pensato che era doveroso ricordare ed onorare degnamente i giovani caduti del nostro paese, sia che riposino in un Sacrario sia che siano dichiarati dispersi e magari sepolti in tombe senza un nome o in fosse comuni.
In un tempo in cui i valori fondanti della Patria non sembrano più destare interesse e la parola stessa non suscita più nei nostri animi forti emozioni, ci è sembrato opportuno riproporre quell’evento storico che ha posto fine alle lotte per l’unità d’Italia con l’annessione di Trento e Trieste, quale processo di unificazione nazionale, iniziato con il periodo risorgimentale e continuato con le Guerre d’Indipendenza.
Non entrando nel merito se sia stato opportuno ricorrere all’evento bellico per dirimere questioni di rivendicazioni territoriali e su come siano state pensate e condotte le strategia militari dal nostro Stato Maggiore, vogliamo qui onorare i 50 giovani caduti di Norma che insieme a moltissimi loro coetanei (solo gli italiani caduti o dispersi furono oltre 600.000), hanno perso al vita sugli Altipiani di Asiago e del Carso, sulle cime dei Monti San Michele, Adamello, Col di Lana, Grappa, Ortigara, nella valle dell’Isonzo, a Caporetto, sulla linea del Piave o in ogni altro posto dove le nostre truppe fronteggiarono quelle dell’Impero Austro-Ungarico.
Giovani vite stroncate nel fiore degli anni, con un futuro di speranze davanti, con una vita ancora tutta da vivere. Chiamati a combattere non sapendo bene dove e per che cosa.
Nel freddo e nelle condizioni disumane della trincea, chissà quante volte è stato per loro conforto il pensiero rivolto a Norma, ai propri cari, alle amicizie ed agli amori lasciati, al lavoro nei campi, alle feste, agli amici; progetti di vita sospesi tra la paura di non poterli più realizzare e la speranza di un rapido ritorno.
Pensiamo anche al dolore delle cinquanta famiglie di questi nostri giovani che li hanno visti partire e mai più potuti riabbracciare; in molti casi neanche la consolazione di sapere dove fossero sepolti per portare un fiore sulle loro tombe. Ma anche un dolore condiviso, che ha colpito tutto il paese, per i rapporti ed i vincoli personali ed affettivi che legavano l’intera nostra comunità.
Vite strappate agli affetti più cari che con questo modesto Opuscolo, vogliamo ricordare e dire loro il nostro Grazie! Perchè nonostante tutto, il loro sacrificio non è stato vano, perché con il loro sangue è stato innaffiato il bel fiore della libertà per la nostra Italia.
Alcuni dei nostri giovani furono anche decorati con medaglia al valore, segno che, benchè “costretti” a combattere (chi si rifiutava veniva fucilato all’istante), lo fecero consapevoli di dare il loro massimo contributo alla difesa della Patria e dei suoi ideali.
Che il loro sacrificio possa essere da monito e da esempio per tutti.
Il Comitato Promotore
Americo (Giulio) Giuliani
Carlo Pallocca
Vincenzo Pinti